mercoledì 16 marzo 2016

Vangelo di Giovanni 8,31-42

 «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 

Non esiste nessuna libertà, se non la libertà di coscenza. Perché infatti la libertà di fare inizia dove finisce la libertà di fare altrui, mentre la libertà di coscenza è illimitata, ed essa è data dal Cristo.
E la libertà di coscenza, presuppone che essa possa trovare un ambiente infinito dove svilupparsi, dove crescere, dove evolvere, e tale libertà è garantita solo e soltanto in un contesto di cose opposte e confrontabili: bene e male!

In un ambiente dove bene e male sono liberi di confrontarsi, v’è la libertà di coscenza.
Ovviamente questo è valido in termini assoluti, in termini universali e non in termini terrestri, materiali, carnali... poichè la realtà dell’uomo pone dei confini alla libertà di coscenza, come ad esempio un bimbo che nasce e cresce in un ambiente criminale... o che nasce con capacità intellettuali limitate.

Dovete dunque andare oltre per comprendere la libertà di coscenza: essa inizia in questa vita, in forma circoscritta, in forma limitata, e poi evolve per l’eternità in una vita eterna che si pone alla perpetua ricerca del Padre, e di quanto vi è oltre il Padre, perchè oltre il Padre c’è la Verità Assoluta che governa il Padre, perché anche il padre è governato da regole, da principi, da leggi... che sono suoi, ma che provengono dalla Verità Assoluta, che è il Padre, perché Egli è Verità Assoluta.

Se intuite le mie parole, intuite cosa vi aspetta oltre la morte della carne, e dunque gioirete per quanto v’attende nella sconsiderazione per quanto siete ed avete.
Ma per intuire le mie parole, dovete liberarvi dal credo vostro, dal vostro vitello d’oro, dalle dottrine vostre, da qualsiasi cosa che non sia di Cristo, perché il credo vostro è frutto vostro che deriva da Cristo al quale avete attinto, ma il credo vostro non è di Cristo.

In verità vi dico, siete liberi quando siete nella Sapienza che accresce la coscenza, ma voi neppure sapete cos’è la Sapienza!



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,31-42.

In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». 
Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». 
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. 
Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». 
Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». 

Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

martedì 15 marzo 2016

Vangelo di Giovanni 8,21-30



Disse: “Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono…”

Vi chiedo Sorelle e Fratelli del credo cristiano cattolico: Avete voi innalzato il Figlio dell’uomo?

Voi credete in Gesù, ma credete nel Cristo?
Non siate precipitosi nel rispondermi, e prima di rispondermi, rispondete a voi stessi.
In verità vi dico: Gesù è il Figlio dell’uomo, Cristo è il Figlio di Dio.
Capite voi le mie parole?

Chi comprende le mie parole, non più amerebbe Gesù, quanto piuttosto amerebbe Cristo, facendo per Egli la volontà del Padre che il Cristo chiese venisse rispettata.
Sì Fratelli! Fareste la volontà del Padre per amore verso il Cristo, e non per salvare voi stessi.
Voi invece seguite il Gesù terreno, e su Egli avete costruito un credo, divenendo d’Egli seguaci, costruendo intorno alla Sua figura terrena una istituzione che difendete assiduamente, una istituzione terrena da voi fatta in cui credete talmente ciecamente, da ritenerla unica, santa, perfetta.
Voi avete confuso! Avete costruito una istituzione ricolma di dottrine e dogmi vostri, da voi concepiti ed elaborati, sulla vostra interpretazione di testi da voi selezionati, ignorando la Chiesa di Cristo, che non è una istituzione, ma è il corpo dei fedeli Suoi, che non sono seguaci Suoi, ma uomini e donne che credono negli insegnamenti del Cristo, ed in Egli avendo riposto la loro fede, in Egli avendo la fede.
Voi invece avete costruito una fede verso la vostra istituzione ad osservamento delle dottrine vostre, ed un credo nella figura di Gesù, un credo in una figura umana che ricercate a memoria vostra, continuamente per mezzo di figure, di dipinti, di statue, di immagini, di reliquie.

La Chiesa di Cristo è visibile in opere, e non in cose, e vi dico che i riti, l’osservamento delle dottrine, le preghiere, non sono opere, ma sterili azioni vostre a rinnovo del convincimento della carna vostra, che è semplice credo in una religione che adora un uomo in carne ed ossa, trascurando l’opera ad imitazione non di un uomo, ma del Figlio di Dio.
Se amaste il Cristo, non vi ricordereste di Gesù, quanto invece vivreste per amore verso il Figlio di Dio.
Voi invece vivete per amore verso un uomo, e questa è cosa che fanno anche i seguaci degli uomini politici.
Vi dico: Innalzate il Cristo a scapito di Gesù, ed innalzerete Gesù, ed innalzandoLo comprenderete il Cristo.
Io ancora ve lo ripeto: Innalzate il Cristo a scapito di Gesù, ed innalzerete Gesù, ed innalzandoLo comprenderete il Cristo.

Non siate precipitosi nel leggere le mie misere parole, parole di un uomo ricolmo di difetti ed errori; non siate precipitosi nel considerare le mie parole solo parole di un uomo imperfetto, quanto invece provate a cercare in esse quanto non è da un uomo miserabile.

Siamo Tempio di Dio (1Cor 3,16), e Dio è vivo in noi, pertanto cercate in me quello stesso Dio che è in voi, senza cercare in me l’uomo ricolmo d’errori e peccati, e troverete dunque il senso vero ed unico riposto nelle mie parole.

Ma non solo verso me siate come v’ho chiesto essere, quanto invece verso chiunque cercate il Dio Padre che in egli c’è, ma che non si manifesta a motivo della carne imperfetta che soffoca lo spirito degli uomini che è esso la parola resa libera ed indipendente dallo Spirito di Dio e riposta nell’Anima che è il Tempio di Dio.
Siamo Tempio di Dio! In noi è vivo il Padre che si manifesta per mezzo dello spirito dell’uomo, il quale nel Figlio di Dio ha riposto la sua misera fede, vivendo nel credo di operare in cose che esaltino ed adempiano alla volontà del Cristo.

Fratelli! Sorelle! L’Anima è immortale, perché è il Tempio di Dio, e quanto è di Dio è eterno.
Il Tempio di Dio è il Dio in noi che ci garantisce la vita eterna: il corpo mai più esisterà, lo spirito verrà giudicato, ma l’Anima è già salva.
Mi capite? – Cercate di capirmi! Cercate in me quanto non è mio, ma che invece viene dal Padre.
Se comprendeste le mie parole, vi fareste cristi, cioè vi fareste unti, vi fareste dunque „Eletti”.
Ma non a tutti è richiesto divenire Eletti, quanto invece è stato chiesto a tutti di divenire fedeli di Cristo, e non seguaci di Gesù.

Innalzate il Cristo a scapito di Gesù, ed innalzerete Gesù, ed innalzandoLo comprenderete il Cristo.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,21-30.

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». 
Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». 
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». 
Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». Non capirono che egli parlava loro del Padre. 
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

L'albero della Conoscenza

Avete isolato la storia dell'albero della conoscenza 
del bene e del male, da ogni vostra conoscenza.

...ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti (Genesi 2,17). 



- Vi chiedo: è la conoscenza universale del bene e del male che uccide, o è l'ignoranza sul bene e sul male che uccide? 
- Voi accusate il serpente, ma il libero arbitrio è tale solo quando si è nella ricchezza di una conoscenza universale in merito sia al bene, sia al male, altrimenti il libero arbitrio non può esservi. Si è infatti nella libertà di scegliere fra una cosa o l'opposto di essa, se si conoscono entrambe le cose. Ma se vi viene preclusa la conoscenza alle due cose fra loro opposte, potete forse ritenervi nel libero arbitrio di esse? 

- C'è una verità che voi non conoscete, e rifiutate chi ve la propone.

I Santi dagli uomini proclamati.

Quanto vale il santificare una persona con il vostro giudizio? 
In verità vi dico, voi siete sempre accorti all'immagine delle persone, santificandole per dare immagine alla vostra dottrina, dimenticando che non è le persone che dovete santificare, quanto la vostra stessa vita. Se foste impegnati a santificare voi stessi, nella vostra santità non avreste il coraggio di santificare alcuno, perché lascereste al Padre il Suo diritto supremo di giudicare la santità degli uomini.

lunedì 14 marzo 2016

Vangelo di Giovanni 8,12-20

Voi date testimonianza di voi stessi, e la vostra testimonianza non è vera.
Se infatti deste testimonianza del Comandamento Unico, per mezzo delle vostre opere, allora dareste testimonianza a Cristo, e la vostra testimonianza sarebbe vera.
Ma voi questo non lo fate!
Voi date testimonianza al vostro credo, alle vostre dottrine ai vostri riti e dunque date testimonianza di voi stessi, perché date testimonianza ad una religione, che è cosa del mondo, ed ignorate invece la testimonianza del Vangelo di Cristo, che è cosa eterna.

Ancora ve lo dico: siete voi che il Cristo attende! Fin quando voi non comprenderete il vostro culto al vostro vitello d’oro, il Cristo non verrà. Siete voi coloro a cui sono state date le chiavi del cambiamento.
Che attendete?
Ogni vostro attendere, è sofferenza per miriadi di vite.
Di questo sì, siete responsabili!



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,12-20.

Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».  Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». 
Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.  Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.  E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.  Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera:  orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza». 
Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». 

Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.

sabato 12 marzo 2016

Vangelo di Giovanni 7,40-53

<<Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea>>.

Da dove deve dunque provenire un profeta?
Da dove voi ve l’aspettate?
E che vi deve dire un profeta? Forse quanto vi aspettate sentirvi dire?
Se infatti vi dicesse quanto v’aspettate udire, sarebbe forse un profeta?
Non è invece vero che il profeta è colui che si è posto ad ostacolo dei credo e delle dottrine? Non è forse vero che un profeta annuncia l’inaccettabile e l’impensabile? Non è forse sempre così avvenuto?
In verità vi dico, se appartenete alla moltitudine, non saprete riconoscere un profeta che sempre s’oppone alla moltitudine.

Dunque chi è profeta?
Vi domando: per profetizzare la verità, bisogna necessariamente esser profeti?
Cos'è dunque la profezia!?!
L'annunciare quanto già conosciuto, è profezia?
Il confermare le dottrine, è profezia?
Il trovar conferma al proprio credo, è profezia?
Il sentirsi dire quanto si vuol sentirsi dire, è profezia?
E' dunque questa la profezia?
E' dunque profeta colui che Vi annuncia il conosciuto, vi conferma le Vostre dottrine, Vi conferma il Vostro credo, vi dice quanto a Voi piace sentirVi dire?
E' dunque costui profeta?

Fratelli!
La profezia è l'annunciare quanto mai nessuno ha udito e quanto mai nessuno ha saputo, è mettere in discussione le dottrine degli uomini, è smentire l'indiscutibile, è mettere in discussione le certezze del credo, e profeta è colui che nonostante tutto e tutti, trova il coraggio e la fede per proclamare il non accettabile e l'impossibile a cui gli uomini si oppongono con la forza della loro ostinazione, imposta dal morboso attaccamento ai loro pensieri.

Non mise forse il Cristo in discussione le dottrine ed il credo?
Non annunciò forse cose nuove che resero scandalo ed indignazione?
Non affermò forse nuove verità che vennero dai dottori della legge e dai sacerdoti ritenute bestemmie?

Ma Voi dite: “Noi no! Noi siamo nella verità, perchè la nostra verità è quella del Cristo, ed essa ci rende testimonianza”.
Ed io Vi rispondo che la verità del Cristo è la Parola, che non è cosa che Vi appartiene, perché la Parola è stata donata agli uomini e non alla Chiesa, poiché la Chiesa vostra  nemmeno ancora esisteva, in quanto postuma alla morte del Cristo e dai voi costruita.
Voi Vi siete costruiti Vostre verità di fede, di cui il Cristo mai ne parlò.
Avete forse elementi per smentirmi in questo?
No! Non potete smentirmi!
Avete trasformato la semplicità della Parola in precetti, regole di Chiesa, riti, voti, dogmi, modelli di preghiere, teologia e quant'altro a scapito dell'osservazione alla Parola.
Il solo comandamento del Cristo fu “ama il prossimo tuo come te stesso” e dunque in cosa trovano conferma nella Parola i precetti, le regole di Chiesa, i riti, i voti, i dogmi, i modelli di preghiera, la teologia? Possono forse queste cose aiutare il vostro prossimo? Possono tali cose farvi amare il vostro prossimo come amate voi stessi?
Ve lo ripeto e ve lo richiedo: ? Possono tali cose farvi amare il vostro prossimo come amate voi stessi?
No Fratelli! Non possono, anzi… ostacolano l’attenzione vostra verso il prossimo ponendo voi stessi al centro dell’universo: voi, il Dio vostro e gli altri… invece di gli altri, il Padre e voi…
Tali cose non costituiscono nessuna azione volta verso gli altri, ma azioni infruttuose e sterili volte a se stessi ed al proprio credo costruito intorno alle proprie convinzioni.
Tali cose servono a Voi e solo a Voi, affinché la Vostra Chiesa possa sopravvivere a scapito dell'osservazione alla Parola.
La Parola, non è dottrina, ma insegnamento proposto dal Padre ad essere accettato dagli uomini: nessun precetto e nessuna dottrina, perchè la Parola non è precetto e non è dottrina.
La Parola è proposta!
Potete smentirmi su questo?
Non potete!

Ed ancora: coloro che Vi precedettero nel sacerdozio prima del Cristo, non si ritennero forse essi in verità per merito della legge mosaica?
Eppure il Cristo venne a testimoniare loro una nuova verità che essi non accettarono ritenendola bestemmia.
Dico forse menzogne? Potete smentirmi senza usare le Vostre stesse parole?
Ed ancora Vi dico: se foste in verità, dunque perchè mai attendiamo il ritorno del Cristo?
Voi dite: “Non per la Chiesa deve tornare il Cristo, ma per i peccatori”.
Tanta è la Vostra superbia?
E la Chiesa non è forse fatta da uomini peccatori?
V'è forse mai stato un sol uomo non peccatore?
Ma la Vostra superbia afferma: “Gli uomini santi hanno accertato le verità della Chiesa e le hanno poi rivelate agli uomini, perchè ispirati dal divino”.
Fratelli!
Il profeta è ispirato dal divino, non colui che è stato titolato santo per opera di uomini peccatori, perchè siamo tutti peccatori.
E chi è peccatore, può forse rivelare verità divine?
Possono forse coloro da Voi chiamati santi, rivelare verità divine?
Il Cristo stesso non rivelò verità divine, ma ci illuminò in merito alla verità a noi necessaria per giungere alla salvezza.
Siete dunque Voi più del Cristo?
Quali sono le verità divine, teologiche, di dottrina, di rito, di precetto che il Cristo istituí?
E quali le Vostre?

In verità vi dico, Cristo è alla porta, ma non può entrare a motivo di voi.
Annullate voi stessi ed il credo vostro, e Cristo verrà.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 7,40-53.
In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?  Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?». 
E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». 
Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».
Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 
Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 
Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». 
Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 
«La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». 
Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea». 

E tornarono ciascuno a casa sua.

venerdì 11 marzo 2016

Vangelo di Giovanni 7,1-2.10.25-30

 <<Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia>>. 
Quale verità più grande di questa?

E vi chiedo: siete sicuri che il Cristo non sia già fra voi? Non disse forse che Egli verrà come un ladro?
Ed il ladro non viene forse di notte, quando voi dormite? Non disse proprio questo il Cristo Gesù?
Vi chiedo ancora: siete forse nel sonno del credo vostro?
Non siete forse nel credo del vitello d’oro?
Vi racconto una storiella d’origine antica, poi cristianizzata ed adattata, ed a molti di voi conosciuta
nella forma adattata..

In un sogno, ad un uomo apparve Dio che gli disse: „Fra due giorni verrò a trovarti a casa tua”.
Destatosi all’alba, urgentemente quest’uomo chiamo’ donne a pulire casa sua, chiamo’ uomini a
sistemare il giardino e comprò ogni genere di alimento e bevanda. Profumò la casa, la abbellì di
ornamenti floreali ed artigianali. Espose in casa ogni genere di reliquia, di testo sacro, di oggetto
religioso.
Fatto questo, l’uomo si lavò, si profumò e si vestì elegantemente, si mise in preghiera e poi attese.
All’improvviso egli senti’ un cane lamentarsi in strada, innanzi al suo cancello, a motivo di una ferita
alla zampa, e di corsa afferrò un bastone per scacciarlo.
Qualche istante dopo giunse un mendicante, sporco e puzzolente e quest’uomo disse: „Torna dopo,
ora non posso”.
Poi, poco dopo, bussò alla porta un sacerdote missionario d’un credo differente al suo per proporgli
la sua religione, e quest’uomo disse: „Non mi interessa, io ho ben altro di importante che attendo.
Attendo Colui che ti insegnerà in merito all’errore della tua religione”, e gli chiuse la porta.
Giunse sera, e Dio non venne a quest’uomo.
L’uomo dunque andò stanco e sconfortato a riposare e nuovamente Dio gli apparve in sogno.
L’uomo disse dunque: „Dio! Ti ho aspettato tutto il giorno, ma non sei venuto!”.
E Dio gli disse: „In verità ti dico, per ben tre volte son venuto a cercarti, ma non mi hai riconosciuto,
rifiutandomi”.

Vi chiedo ancora: siete sicuri che Cristo non sia fra voi?
In verità vi dico, Egli c’è, ma voi lo rifiutate, perchè troppo sazi dell vostro credo.
Ancora vi dico, Egli è vivo in alcuni fra voi, che non conoscete e che se conoscete, ridicolizzate.
Quanto tempo ancora, dovrà il Cristo attendere che vi destiate dal sonno vostro per venire Egli a voi?
Egli stesso disse che verrà come un ladro, per coloro che credono nel credo loro.
In verità vi dico, voi siete la religione che ha il potere di chiamare il Cristo a regnare fra noi, ma mai verrà fin quando non abbandonerete il vostro vitello d’oro.
Tutto quanto avete voluto vi fu lasciato permesso scrivere in quanto considerate il vostro testo sacro; ebbene, in esso v’è tutto il vostro errore.
Cercatelo!


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 7,1-2.10.25-30.
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i
Giudei cercavano di ucciderlo. 
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; 
Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. 
Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? 
Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono.

Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Allora cercarono di arres
tarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.