«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero
miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
Non esiste nessuna libertà, se non la libertà di coscenza.
Perché infatti la libertà di fare inizia dove finisce la libertà di fare altrui,
mentre la libertà di coscenza è illimitata, ed essa è data dal Cristo.
E la libertà di coscenza, presuppone che essa possa trovare
un ambiente infinito dove svilupparsi, dove crescere, dove evolvere, e tale
libertà è garantita solo e soltanto in un contesto di cose opposte e
confrontabili: bene e male!
In un ambiente dove bene e male sono liberi di confrontarsi,
v’è la libertà di coscenza.
Ovviamente questo è valido in termini assoluti, in termini
universali e non in termini terrestri, materiali, carnali... poichè la realtà
dell’uomo pone dei confini alla libertà di coscenza, come ad esempio un bimbo
che nasce e cresce in un ambiente criminale... o che nasce con capacità
intellettuali limitate.
Dovete dunque andare oltre per comprendere la libertà di
coscenza: essa inizia in questa vita, in forma circoscritta, in forma limitata,
e poi evolve per l’eternità in una vita eterna che si pone alla perpetua
ricerca del Padre, e di quanto vi è oltre il Padre, perchè oltre il Padre c’è
la Verità Assoluta che governa il Padre, perché anche il padre è governato da
regole, da principi, da leggi... che sono suoi, ma che provengono dalla Verità
Assoluta, che è il Padre, perché Egli è Verità Assoluta.
Se intuite le mie parole, intuite cosa vi aspetta oltre la
morte della carne, e dunque gioirete per quanto v’attende nella sconsiderazione
per quanto siete ed avete.
Ma per intuire le mie parole, dovete liberarvi dal credo
vostro, dal vostro vitello d’oro, dalle dottrine vostre, da qualsiasi cosa che
non sia di Cristo, perché il credo vostro è frutto vostro che deriva da Cristo
al quale avete attinto, ma il credo vostro non è di Cristo.
In verità vi dico, siete liberi quando siete nella Sapienza
che accresce la coscenza, ma voi neppure sapete cos’è la Sapienza!
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,31-42.
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto
in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei
discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo
mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque
commette il peccato è schiavo del peccato.
Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio
vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi
davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di
uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che
ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre
vostro!».
Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se
siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di
uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. Voi
fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da
prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!».
Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi
amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma
lui mi ha mandato.